Nota e imitata in tutto il mondo, la pizza è senza dubbio una delle ricetta tipiche italiane più iconiche e apprezzate. Ma è anche una delle più democratiche sia perché economicamente accessibile, sia perchè chiunque può facilmente prepararla a casa
Un simbolo del tricolore nel mondo
Secondo un’indagine pubblicata dal Corriere della Sera, “pizza” è la parola italiana più famosa a livello globale, nonché il nome della pietanza più consumata al mondo (dopo il riso). Solo nel Bel Paese se ne sfornano in media 8 milioni al giorno e se ne mangiano ogni anno circa 2,7 miliardi (per un consumo pro-capite annuo di 7,8 chili di pizza).
La più apprezzata a livello nazionale resta quella napoletana, con cornicione alto, croccante fuori e morbido dentro, seguita da quella romana bassa e croccante e dalla pizza in teglia. Sono sempre più apprezzate anche le varianti più innovative, a base di farine integrali, grani antichi o blend multicereali, ma anche canapa e aloe.
Un piatto sempre più tutelato
A tutela di questa eccellenza dell’enogastronomia italiana dalle contraffazioni contribuiscono il suo riconoscimento come Patrimonio Immateriale dell’umanità Unesco (che risale al 2017) e la sua recente iscrizione della ricetta napoletana nel registro delle Specialità Tradizionali Garantite “con riserva del nome”. Dallo scorso dicembre 2022 un rigido disciplinare regolamenta i diversi aspetti riguardanti preparazione e materie prime:
- le ore minime di lievitazione (almeno 24)
- la stesura della pasta (con la tecnica dello “schiaffo a mano”)
- le modalità di farcitura
- la cottura esclusivamente in forno a legna (a una temperatura della platea a 485°C circa e della volta a 430°C circa)
- l’altezza del cornicione di 1-2 cm
- l’uso di ingredienti di provenienza esclusivamente nazionale
Alcuni esempi di ingredienti sono la “Mozzarella di Bufala Campana Dop” e la “Mozzarella tradizionale Stg”, i pomodori pelati e/o pomodorini freschi DOP e IGP, l’olio extravergine d’oliva, il basilico fresco.
Una preparazione alla portata di tutti
Disciplinare e impegno sociale a parte, la pizza è davvero un piatto alla portata di tutti: chiunque può prepararla anche a casa, affidandosi alle molte ricette che permettono di realizzarla ad arte.
Bisogna, però, tenere presente che, per quanto ci si possa affidare alla fantasia per la scelta degli ingredienti di farcitura, per realizzare un impasto per la pizza perfetto servono alcune cautele e accorgimenti che permettano al glutine di svilupparsi al meglio e al lievito di fare il suo lavoro a dovere.
Non solo: anche il forno è fondamentale e, per andare incontro alle ambizioni dei sempre più numerosi “pizzaioli casalinghi”, oggi esistono diverse tipologie di forni domestici tra cui scegliere, in base alle proprie esigenze e alla disponibilità di spazio e di budget.
La regina del web
Oltre al primato della ristorazione tradizionale e gourmet dal Nord al Sud, la pizza è anche la regina incontrastata del web e del fenomeno “foodporn”. Questa pietanza è infatti uno dei 100 cibi più popolari sui Social: con più di 22 miliardi di visualizzazioni su TikTok, 59,1 milioni di hashtag su Instagram e una media di 13,6 milioni di ricerche mensili su Google (di cui 450 mila solo in Italia).
È il primo alimento nella classifica dei 20 piatti più “mangiati con gli occhi”, fotografati, cliccati e condivisi e, secondo le previsioni, quello destinato a restare sul gradino più alto del podio fino al 2025 (sia nella versione classica sia nelle sue rivisitazioni più azzardate).
Dai social all’impegno sociale e solidale
Il merito del crescente consenso nei confronti della pizza non è solo dell’impegno attuale dei pizzaioli a mantenerla un “piatto del popolo” (evitando di ritoccare i prezzi nonostante il rincaro delle bollette e il maggior costo delle materie prime) ma anche delle molte iniziative solidali che prendono forma attorno a questa pietanza, dalla Campania al resto dello Stivale.
Dopo la “pizza sospesa” per chi non può pagare il conto, nata nel 2020 da un’idea di Ciro Oliva, pizzaiolo del Concettina ai Tre Santi (storico locale del Rione Sanità a Napoli), il piatto unico più famoso del mondo è stato al centro di iniziative solidali e di inclusione sociale, come le sempre più numerose pizzerie, dal capoluogo partenopeo al resto d’Italia, si impegnano a dare lavoro a chi è più svantaggiato (dai giovani disagiati a chi soffre di invalidità o disturbi mentali) con l’obiettivo di abbattere le barriere sociali.
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