Il pellet si presenta essenzialmente sotto la forma di piccoli cilindri che derivano dagli scarti della lavorazione del legno, ma che presentano al tempo stesso delle elevate prestazioni di resa termica. Inoltre, il loro uso ha praticamente zero emissioni di co2, oltre che un costo inferiore rispetto a quello previsto spesso per la maggior parte dei combustibili tradizionali. Il pellet oggi è considerato come il combustibile ecologico per eccellenza, tant’è che viene chiamato spesso anche biocombustibile.
Pellet: cos’è e come viene prodotto
Il pellet è uno dei combustibili naturali più ricercati per la sua elevata resa termica, oltre che per la fruizione di un prodotto che deriva dagli scarti della lavorazione del legno vergine scortecciato, oltre che dalla segatura e dai singoli trucioli. Il pellet va a sfruttare per la sua produzione dei prodotti che altrimenti rimarrebbero non usati e che, invece, vengono impiegati per l’alimentazione degli impianti di riscaldamento a biocombustibile.
Il pellet viene definito anche come biomassa e ha la forma di piccoli cilindri creati dalla pressatura degli scarti del legno tramute l’uso di appositi impianti, così da permettere la loro legatura tramite la lignina, una sostanza costitutiva del legno, senza aggiungere di additivi o solventi. In seguito al processo di pressatura, il pellet viene tagliato alla lunghezza desiderata e viene sottoposto al processo di raffreddamento all’interno di appositi scomparti. Al termine di questa operazione, il pellet passa al setaccio delle polveri e dei resti, così da garantire il rispetto delle normative vigenti.
Il processo di pressatura è proprio quello che dona al pellet una doppia densità energetica rispetto a quella del legno naturale, generando la proprietà di maggiore resa calorica. Inoltre, le ceneri del pellet possono essere utilizzate come fertilizzanti, rinnovando ancora il processo di sfruttamento della risorsa energetica.
Consigli per riconoscere un buon pellet
Come puoi leggere anche sul sito specializzato sul tema caminisulweb, riconoscere un buon pellet non è così semplice come sembra, ma nemmeno troppo difficile. Viste le sue particolari proprietà di stagionatura e di essiccatura, un pellet di buona qualità deve avere le seguenti caratteristiche:
- Non deve galleggiare nell’acqua;
- Non deve contenere polvere di legna come componente nella sua composizione;
- All’interno della sua confezione devono essere presenti dei residui che indicano la mancanza di collanti (spesso usati per facilitare la disgregazione);
- Ha un aspetto liscio e compatto;
- Deve avere una fiamma chiara con piccole sfumature sul bianco, gialla e bella piena, meglio ancora se senza troppe scintille.
Alla ricerca del pellet migliore
La certificazione di qualità del pellet garantisce prestazioni di uso elevate nella combustione, oltre che un basso livello di emissioni di CO2. Inoltre, riduce anche i costi economici, energetici e di manutenzione previsti dall’impianto di riscaldamento. Ricorda che è bene sapere che alcuni studi hanno dimostrato l’aspetto ecosostenibile del pellet, dato che dal punto di vista energetico 1 kg di pellet equivale in buona sostanza a mezzo litro di gasolio.
In realtà, non esiste un pellet migliore rispetto ad un altro, e si può solo dire che presenta caratteristiche e potenzialità caloriche diverse nelle varie essenze. Ad esempio, esistono dei legni che sono più adatti per essere bruciati, ma al loro interno hanno anche una maggiore umidità, per cui il calore che si andrà a produrre sarà di più basa intensità rispetto a quello generato da altri tipi di legni. Ad esempio, il pellet di faggio è spesso considerato migliore rispetto ad altri tipi di pellet, ma non è sempre così. Scopri qui tutti i vantaggi del pellet.
Spesso si sente dire anche che il pellet migliore sia quello chiaro, dal momento che la colorazione non è una garanzia di maggiore resa termica, per cui molto dipende dalla tipologia di pellet che si utilizza.
Quanto costa il pellet
Il prezzo del pellet può variare in base alla quantità del sacchetto acquistata, anche se vige il fatto che, più il sacchetto è piccolo, maggiore sarà il suo prezzo. Un sacchetto da 10 kg costa in media dai 2,50 ai 4 euro circa, mentre a parità di contenuto, il suo prezzo aumenterà in modo meno considerevole.
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